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Michele Prati
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in Storie di Marketing

Il millino

Questo articolo descrive un fatto successo qualche mese fa, quando due potenziali clienti chiedono di incontrarmi per espormi le loro necessità a riguardo di un progetto di comunicazione online per i mesi successivi.

Questi potenziali clienti, che chiameremo Mario e Luigi ci contattano per realizzare un progetto di comunicazione che si svilupperà su diverse piattaforme. Il progetto è in una fase di avvio ma i due soci, Mario e Luigi, hanno le idee abbastanza chiare su cosa vogliono comunicare e cosa organizzare.

Il progetto prevede di realizzare dei meeting di formazione e coaching sia fisico che mentale, in modo da proporsi ai privati come personal trainer, ma anche ad aziende come tutor o coach per far lavorare meglio i dipendenti o roba del genere.
Durante la prima mezz’ora di incontro vengono fuori termini come: vogliamo che in ogni meeting vengano 400/500 persone, abbiamo intenzione di invitare anche nomi di spicco del coaching o di personalità sportive famose nell’automobilismo, che mostrino al pubblico cosa vuol dire perseverare anche quando le cose non vanno proprio dal verso giusto.

Base fondamentale del progetto è la realizzazione del sito internet, che preveda di

  • accogliere le iscrizioni ai nuovi meeting
  • esporre foto/video dei meeting già avvenuti
  • una traduzione in lingua
  • una gestione totale dei contenuti e degli aggiornamenti
  • una campagna facebook per attrarre iscritti
  • una campagna adwords per attrarre iscritti

Bestiale direte voi! Un sacco di lavoro da fare, un sacco di informazioni da esporre, una sacco di casini da risolvere… di conseguenza un guadagno interessante.

Non voglio svelarvi il finale… andiamo ancora un pò avanti.

Prima di parlare di soldi, sempre nel primo incontro (ndr incontri totali fatti: 1, capirete fra un attimo perchè…) iniziamo anche a parlare di tempistica; e qui la prima rogna, o la prima campanella d’allarme inizia a suonare, perchè alla domanda: quando immaginate online il vostro progetto? Da quanto ci state lavorando?
Le risposte iniziano ad essere vaghe, perchè ci viene detto che il progetto è nato nella testa di loro due (Mario&Luigi) diversi mesi prima, che avevano già preso contatti sul suo sviluppo e che si immaginavano il sito e il progetto di comunicazione fatto e finito fra una decina di giorni…

COSA??!!

Sono mesi che ci pensi e a me ora dai 10 giorni??

Trattengo il fiato, mi mordo la lingua… controllo la faccia del mio collaboratore e la tensione si alza, perchè sappiamo bene tutti e due che le normali tempistiche non solo sono diverse, ma che una eccessiva fretta cova una inchiappettata… il colore del viso inizia a farsi più chiaro.

Soprassedendo alla tempistica, pongo Lei… la domanda… la regina nascosta di ogni trattativa commerciale:

Ragazzi, è tutto molto bello ed interessante, ma penso che sia arrivato il momento di parlare di budget (di quattrini per capirci): quanto budget avete a disposizione, che cosa vi siete immaginati? Il progetto prevede tante cose e tanti aspetti variabili, possiamo muoverci soprattutto in base al budget a disposizione.

Il momento diventa epico, Mario mi guarda, guarda il mio collaboratore, guarda il suo socio Luigi, mi riguarda ancora… non vorrebbe svelare l’arcano, ma sta cedendo… un ultimo sguardo al suo socio, e finalmente ci svela il budget:

Mah sì, pensavamo che potevamo arrivare a metterci sopra fino ad un MILLINO…

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

(ndr. traduzione: per millino si intende un migliaio di euro)

Non parlo, non posso parlare, ma penso… penso e guardo il mio collaboratore che non parla, non può parlare ma pensa anche lui… e tutti e due pensiamo la stessa cosa:

ma vaffanculo va…

Ora, tu ti presenti ad una agenzia pubblicitaria (non ad una onlus), mi esponi il tuo progetto e mi chiedi un preventivo; mi hai parlato di un progetto ambizioso, con tanto lavoro da fare, con un flusso da gestire, insomma tanto lavoro e tanta organizzazione, che prevede anche l’organizzazione dei meeting con personaggi importanti e tutto quanto, e hai un migliaio di euro da investire?

E secondo te io con una cifra del genere cosa ci faccio?

L’incontro termina con la promessa di risentirci fra qualche giorno per vedere cosa si sarebbe potuto fare (né io né il mio collaboratore ce la siamo sentita di cacciare i due avventori immediatamente come meritavano), ma l’epilogo avviene il giorno stesso telefonicamente negando la nostra disponibilità a gestire il loro progetto.

Morale della storia: una agenzia pubblicitaria non è una sorta di Stregone S.r.l. o Fattucchiera S.p.a a cui tu affidi qualche soldo e come per magia questa te li ritorna indietro decuplicati o centuplicati. Non sono mica Wanna Marchi ed il Maestro Do Nascimento ai tempi d’oro (vedi articolo precedente)
Una agenzia pubblicitaria cerca di investire un budget e realizzare un progetto, cercando di far fruttare al massimo la cifra messa a disposizione. Né più né meno.

Ma prova a spiegarlo ad un cliente…

Medito gente. Medito.

Mi scuso con Eli Wallach – Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez, per aver storpiato nella foto il titolo che meritava (il brutto). Ma provo a porre rimedio con la scena epica del film: il buono, il brutto, il cattivo.

Autore: Michele Prati.
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